Patagonia, la stagione continua tra nuove vie e concatenamenti
Continua l’attività alpinistica patagonica, che quest’anno è davvero ricca. È di qualche giorno fa la notizia di una nuova via sull’Aguja Saint Exupery aperta dalla cordata argentina composta da Horacio Gratton, Esteban Degregori e Pedro Odell.
L’itinerario, chiamato El zorro y la rosa, sale lungo la parete sud-est con uno sviluppo di 650 metri con difficoltà 6c+ C1. “Una bella linea” afferma Gratton. “Non è una via facile, ma nemmeno estremamente difficile e ha tiri di alta qualità”. Anche l’approccio non presenta grosse difficoltà ed è relativamente sicura e riparata dai pericoli oggettivi. L’itinerario condivide gli ultimi tre tiri con la via aperta dagli austriaci Hans Bärnthaler ed Ewald Lidl nel 1987 e raggiunge la vetta meridionale dell’Aguja Saint Exupery. Per l’apertura i tre hanno impiegato due giorni, con un bivacco in parete.
Concatenamenti patagonici
Non una prima salita, ma un’interessante esperienza è quella vissuta dai coniugi americani Jeff e Priti Wright che in soli 4 giorni hanno unito Cerro Standhardt, Punta Herron e Torre Egger.
Il loro viaggio patagonico è stato del tutto improvvisato. “Dopo aver saputo di un’imminente finestra meteorologica siamo saliti su un aereo e dopo 48 ore ci siamo ritrovati a scalare dalla cima del Cerro Standhardt a Punta Herron fino alla Torre Egger”. In totale il loro viaggio, da Seattle a Seattle, è durato 11 giorni. “Quest’anno non avevamo in programma la Patagonia, ma abbiamo visto l’opportunità e non ce la siamo fatta scappare” raccontano. “Fino all’ultimo minuto abbiamo sperato che i nostri capi ci rifiutassero la richiesta di ferie in modo da poter evitare lo stress e l’imminente vortice della spedizione”.
Con questo concatenamento i due hanno così completato la salita di tutte le cime nel gruppo del Cerro Torre, salito nel 2020. Inoltre Priti è la terza donna a raggiungere la vetta della Torre Egger